questa ricetta, meravigliosa ed elementare, è il mio tentativo di ricreazione della "fava di Santorini", specialità nota ed amata, credo, da chiunque l'abbia assaggiata in riva all'Egeo.
ho individuato i piselli gialli secchi (spezzati) come l'equivalente o corrispettivo più prossimo delle "fave" di Santorini, che credo ne siano appunto una qualità particolare, e che certamente non sono né fave né ceci (né cicerchia, ed in unltima analisi direi neanche veramente lenticchie).
i piselli gialli sono diffusi in india con il nome di chana dal (frequentemente ma erroneamente tradotti come "ceci") e si trovano perciò in tutti gli alimentari asiatici
- piselli gialli secchi (chana dal): 200 gr.
- uno scalogno per la cottura, un altro per guarnire
- un cucchiaio di capperi sotto sale
- due limoni
- olio evo
- foglie di cappero
- sale q.b.
Faccio sobbollire i piselli in acqua non salata per una mezz'ora, coperti.
Poi li scolo (la prima acqua di cottura dei legumi raccoglie infatti alcune parti "gassose") e ricomincio la cottura con altra acqua, uno scalogno tagliato in quattro parti, una dozzina di capperi salati (non li sciacquo, ed evito per il momento di aggiungere altro sale).
Quando i piselli sono ben cotti (si possono facilmente schiacciare con un cucchiaio), ed il tutto ha ancora una cremosità molto morbida (raffreddando, la purea tenderà ad addensarsi ancora parecchio), spengo il fuoco, schiaccio bene i piselli (anche con un frullatore ad immersione), aggiungo il succo di un paio di limoni spremuti al momento, e qualche cucchiaio di un buon olio extra-vergine di oliva, ed aggiusto di sale.
Per presentarla, guarnisco la purea con qualche foglia di cappero (o, in mancanza, qualche cappero ben lavato), qualche fettina di scalogno, ed una fetta di limone.
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